Il pensiero che una persona possa trasmettere ritorsioni e negatività induce a vivere male, suscita sospetto, genera diffidenza.
Le esperienze negative, le delusioni e il male hanno impoverito la mia anima. È capitato a tutti di essere seriamente preoccupati al pensiero di ricevere del male da qualcuno. È come trovassi ad un bivio e non saper scegliere. Il posto è nuovo, la strada anche e l’indecisione sale. Cerco un orientamento attraverso i segnali stradali e alla fine decido il percorso. Se la scelta è sbagliata o giusta si scoprirà strada facendo.
Io nonostante sono preoccupato per quello che potrebbe accadere mi sento al sicuro nelle mani di Dio. Lui mi rasserena, mi trasmette la pace in ogni momento e circostanza.
La pazienza è inevitabile. Essa produce sana esperienza, permettendo una crescita basata sull’attesa paziente delle indicazioni, distogliendo il proprio essere dall’agire con impulsività e sulla scia della fretta. Anche la benevolenza si manifesta con la predisposizione dell’animo mio verso gli altri. Essere benevoli vuole dire essere affettuosi, amichevoli, indulgenti. Legata alla benevolenza è la bontà, cioè la disposizione abituale a far del bene, a mostrarsi cortesi e disponibili. Pensandoci anche la mansuetudine è una grande virtù. Chi è mansueto è umile, lontano dall’ira e dall’orgoglio, mite, paziente.
Ci vorrebbe autocontrollo; difficile da praticare ma di grande impiego quando lo adottiamo.
Confido nel Signore con tutto il cuore al fine di poter realizzare una potente liberazione da coloro che vorrebbero generare vere e proprie fobie persecutorie.