La Sicilia potrebbe essere un centro di accoglienza, informazione del popolo degli enoturisti; cioè di coloro che si muovono con grande interesse in tutt’Italia, alimentando un mercato delle vacanze nei piccoli centri tra visite in cantina, visite in vecchi palmenti e degustazioni di prodotti tipici locali.Il turismo enogastronomico può costituire un passaggio molto importante per il nostro territorio, perchè da’ l’avvio ad un progetto di valorizzazione e promozione che interessa tutta la produzione tipica, l’ ambiente, la storia e la cultura locale.
Perchè la Sicilia fino ad oggi non è riuscita a valorizzare e sfruttare le proprie risorse?
Uno dei motivi potrebbe essere individuato nella scarsa pubblicità delle risorse di tale paese; non si promuovono a sufficienza i beni culturali, i prodotti, artigianali locali, ma anche quelli enogastronomici le cui tecniche di presentazione e lavorazione dovrebbero essere un po’ riviste ed aggiornate per rendere tali prodotti conformi alle leggi attuali sulla qualità.
Infatti, in Sicilia, sono tanti i commercianti che producono un’infinita ricchezza di specialità culinarie, che regalano sapori che hanno alle spalle anni di sapienza popolare, ma sono squisitezze note solo nell’ambito del territorio di produzione.
Proviamo a farle conoscere anche all’esterno, richiamando visitatori, e turisti, offrendo loro pacchetti turistici, possibilmente con la collaborazione di tutti i comuni, che prevedano itinerari enogastronomici nelle zone limitrofi, con pernottamento e colazione anche presso le case private, e con l’organizzazione di degustazioni di prodotti tipici.
Ma tutto questo si può realizzare soprattutto con la collaborazione, dell’Agenziadellavoropuntocom, delle Associazioni, Proloco, dei Comuni, dei Commercianti, dei Ristoratori ecc.
Occorre cioè, programmare e sviluppare una adeguata politica dell’accoglienza ed una promozione rivolta verso l’esterno, investendo mezzi e professionalità adeguati.
Lo sviluppo della nostra terra deve passare attraverso la riscoperta della produzione locale per portarsi appresso tutto un indotto che può rappresentare il salto di qualità per una reale crescita economica; infatti, pensiamo ad immaginare quante attività sarebbero coinvolte con lo sviluppo, in alcuni comuni a vocazione turistica, del turismo enogastronomico: locande, bar, ristoranti, panifici, generi alimentari, salumerie, macellerie, cantine, enoteche, aziende vitivinicole, associazioni culturali ecc.
In questo contesto è importante che commercianti, produttori, gestori di aziende vengano sensibilizzati all’accoglienza dei turisti proponendo degustazioni con spuntini, piatti tipici, vini locali, guidandoli ed illustrando loro i processi di produzione dei prodotti offerti. Perchè tutto questo?
Perchè oggi il turista enogastronomo è sempre più raffinato, salutistico, cerca il prodotto genuino tradizionale è alla scoperta di sapori e odori delle culture locali è sempre più consapevole della preparazione e manipolazione del cibo; per cui, se si vuole essere competitivi è importante far conoscere i propri metodi di produzione e dimostrare che si è anche molto attenti al rapporto ambiente – prodotto finito.
Ritornando al discorso dello sviluppo del turismo enogastronomico del territorio possiamo far riferimento alle leggi regionale già in vigore e/o presentati e di cui se ne parla sempre ma non si applicano.
Alcune Leggi prevedeno l’istituzione di un sistema integrato di offerta turistica dove le aziende vitivinicole, affiancate dall’insieme delle attività economiche, produttive, culturali e sociali interagiscono, contribuendo alla promozione di un territorio.
L’iniziativa di questo contributo dell’agenziadellavoropuntocom, quindi può rappresentare per la Regione, per le amministrazione comunali, per le attività commerciali, le rivendite di prodotti tipici, le strutture ricettive, l’agenzia di viaggio, le associazioni culturali e le proloco una grande occasione perchè essi diventino i promotori del territorio, perchè essi si aprano ad un coordinamento ad un ampio coinvolgimento mirante a definire veri e propri piani integrati.
Tale coordinamento dovrà prevedere alcuni riferimenti ai cosiddetti “standard di qualità”, ovvero regole che aziende, produttori, cantine, commercianti, strutture ricettive e tutti gli altri soggetti interessati a questa iniziativa , dovranno rispettare nell’offrire i propri servizi al viaggiatore e al turista.
Ad esempio i commercianti dovranno seguire determinati orari per l’apertura delle proprie attività, saper fare accoglienza, saper offrire, in degustazione, i propri prodotti; i ristoratori si dovranno impegnare a proporre i loro menu preparati con metodi tradizionali e a base di prodotti locali, servire i vini della zona e preparare una adeguata carta dei vini locali.
Per cui un coordinamento per la realizzazione di itinerari enogastronomici diventa uno stimolo in più per gli operatori, i produttori e tutti coloro che vi aderiscono per migliorare il proprio lavoro e per contribuire ad innalzare il livello qualitativo di tutto il territorio complessivamente. L’Agenziadellavoropuntocom è pronta per la grande sfida affichè possa dare un futuro alle nuove generazioni.